Adolescenti e giovani – Adulti – Genitori – Insegnanti
SOSTEGNO PSICOLOGICO
Nel corso dell’esistenza, ogni essere umano attraversa momenti delicati e complessi, eventi specifici che inducono particolari forme di stress. In queste fasi di vita possono comparire sofferenze emotive, disagi e crisi esistenziali. Il percorso di sostegno psicologico, attraverso ascolto e comprensione di difficoltà, fragilità e bisogni, consente di attivare dentro se stessi le risorse necessarie per affrontare le situazioni e ripristinare uno stato di benessere.
CONSULENZA E FORMAZIONE
Scuole – Associazioni sportive – Agenzie educative – Enti di aggregazione giovanile
Incontri di informazione e formazione relativi a tematiche specifiche (sessualità, dipendenze, lutti, etc…) e in merito allo sviluppo di competenze relazionali e soft skills utili ai contesti educativi. La consulenza prevede incontri sia con gli adulti del contesto educativo, che con gli adolescenti, utenti del servizio, che sovente apprezzano interloquire con esperti su argomenti particolari.
PSICOLOGIA SCOLASTICA
Percorsi e progetti – Intervisioni
In ambito scolastico la psicologia entra progettando percorsi principalmente di prevenzione, ma non solo. Le richieste sono diversificate e le competenze specifiche da utilizzare, molteplici: l’ascolto empatico, la consulenza, il sostegno, la creazione di percorsi psicopedagogici, il ruolo di facilitatore di comunicazione scuola-famiglia, l’ideazione di progetti specifici e peculiari per alcuni gruppi classe, la formazione per gli insegnanti.
E’ un sostegno alla Scuola nella sua globalità.
Il senso di vergogna e di inadeguatezza che a volte possiamo provare, sono esperienze interiori di sofferenza che vanno espresse, raccontate. Parlarne attenua il loro potere di isolamento.
Inizio del libro “Senza pelle”
Bussano alla porta, sono a scuola allo sportello d’ascolto. Una ragazza seduta di fronte a me racconta le sue vicende familiari.
Le faccio segno di attendere mentre mi dirigo verso la porta. La apro e due visi conosciuti e sorridenti mi guardano. Sono Nina e Linda. Mi sono passate a salutare. Le trovo serene, vivaci. Le abbraccio in uno slancio d’affetto. L’anno precedente abbiamo affrontato insieme alcuni momenti difficili, delicati, tristezze profonde.
Oggi le ritrovo affascinanti, truccate, diverse, cresciute, visibilmente più solide, strutturate, meno ferite. Mi sento felice.
Torno al colloquio, alla ragazza seduta che mi attende con la voglia di proseguire, di parlare di sé e sentirsi considerata, ascoltata…
La rilevanza di questi momenti d’ascolto è forte dentro di loro.
Frasi costruite con attenzione ed emozioni sparse ovunque, come i vestiti nelle loro camere. Parole tenute insieme da quello slang da chat, entrato a far parte delle loro identità: aspe, situa, chill…
E proprio in mezzo a questo racconto caotico esplosivo, ecco che compaiono loro. Lentamente li vedo apparire spogliati delle loro apparenze, mi riservano la sostanza centrale, vera, densa di quello che sentono, percepiscono, nascondono, eludono, subiscono.
Fragili, raccontano o fanno intendere dell’imbarazzo a parlare con il padre, della vergogna di fronte ai compagni, delle difficoltà con gli amici…