Il primo giorno di scuola primaria – dedicato ai genitori
Accompagnare i bambini verso nuove esperienze è un compito importante e a volte complesso, che richiede ai genitori particolari attenzioni.
Di fronte a nuove situazioni, possono emergere nei bambini, curiosità e paure. Loro possiedono naturalmente la voglia di crescere e il bisogno di imparare che comprendono lo stare insieme agli altri.
A 5/6 anni il bambino, solitamente, ha già acquisito alcune competenze e capacità. Alcune possono essere poco espresse, altre appaiono già consolidate.
Ambito Relazionale
- Desidera accontentare gli amici
- Desidera assomigliare agli amici
- Accetta con più facilità le regole
- Si diverte a cantare, ballare e recitare
- Sa distinguere il genere (maschile e femminile)
- Distingue la fantasia dalla realtà
- Alcune volte è esigente, altre esageratamente cooperativo
Ambito Motorio
- Riesce a stare su di un piede per più di dieci secondi
- Salta, fa le capriole
- Sa andare in altalena e arrampicarsi
- Può essere capace a saltare la corda
- È pronto per imparare a fare l’asola delle stringhe (capacità motoria fine e bilaterale)
Ambito Cognizione e Linguaggio
- Conta 10 o più oggetti
- Nomina correttamente almeno quattro colori
- Comprende meglio il concetto del tempo
- Ricorda parti di una storia
- Usa il tempo futuro
- Racconta storie lunghe
- Dice il suo nome e l’indirizzo
- Disegna persone con il loro corpo
- Si veste e si sveste senza aiuto
- Usa forchetta, cucchiaio e qualche volta il coltello.
Da quando il bambino nasce è pronto a crescere circondato da altre persone. La crescita è scandita da delicati e importanti passaggi…come l’inizio di una nuova scuola.
La nuova esperienza dell’ingresso a scuola fornisce al bambino nuovi riferimenti: le maestre e i compagni diventeranno gradualmente luogo e persone conosciute, familiari.
Nei mesi precedenti l’inizio della scuola, l’argomento compare fra i discorsi di mamma e papà, ma anche di nonni e zii.
I genitori possono iniziare ad accogliere le domande, i dubbi e le riflessioni: come sarà la nuova scuola? I compagni? Le maestre saranno come quelle dell’asilo?
È importante che i genitori si prendano il tempo per ASCOLTARE e ACCOGLIERE tutti gli immaginari senza invadere quello spazio con i propri pensieri.
Rassicurare i bambini NON è evitare le paure, bensì rinforzare la conoscenza delle loro capacità, evidenziare i loro punti di forza, riconoscere in loro quelle competenze già acquisite che sono principalmente relazionali. “Ricorda che tu sei capace di fare amicizia”, “Ricorda che tu sai essere molto generoso”, “Ricorda che sei molto abile nell’aiutare i tuoi compagni”…
Mentre sulle capacità pratiche è utile rassicurarli su ciò che già sanno fare e affermare con semplicità ciò che invece serve imparare, valorizzando il ruolo della scuola: “Certo, sei già capace di contare fino a 10 e nella nuova scuola imparerai a contare fino a 100”.
Con l’avvicinarsi del primo giorno di scuola, possono emergere insicurezze e timori, ma anche impazienza e qualche nervosismo.
I bambini comunicano questi stati emotivi attraverso particolari atteggiamenti e richieste:
- Pianti frequenti
- Richieste di attenzione
- Risvegli notturni
- Episodi di enuresi notturna (pipì nel letto)
- Richiesta di restare a dormire nel lettone con mamma e papà
Tali richieste vanno accolte come occasioni per rassicurare il bisogno di vicinanza e comprensione.
Il bisogno di crescita nei bambini si accompagna spesso con il timore di perdita del contatto con i genitori. L’emozione associata a tale dinamica interiore è difficile da esplicitare: “Se cresco e cambio sarò ancora amato da mamma e papà?”. A questa domanda nascosta si risponde con l’accogliere alcune richieste emotive e regressive dei bambini.
Contemporaneamente si sostiene il loro bisogno di crescita valorizzando le loro esperienze e le loro capacità relazionali e le capacità pratiche.
È una questione di delicati equilibri.
Ecco che è proprio arrivato il primo giorno di scuola.
Accompagnate i bambini tenendoli per mano, loro appaiono entusiasti, non vedono l’ora di entrare a scuola, incontrare le nuove maestre e i compagni.
Oppure appaiono silenziosi, un po’ distratti o intimiditi. Vi stringono la mano più del solito e quando è il momento di salutarsi e abbracciarsi, l’emozione è forte. Le paure possono prendere troppo spazio. Serve un tempo per ascoltare quella tristezza e lasciarla andare via.
Può essere necessario attendere qualche momento in più e con serenità ricordargli che andrà tutto bene, che non sta succedendo niente di male. E se anche si allontanano con qualche lacrima in viso, siate certi che a breve staranno meglio e in classe tutto cambierà. Nella maggior parte dei casi, la curiosità torna e prendere il sopravvento e il bisogno di crescita fa svanire ogni timore.
È proprio in questi momenti che ciò che prova in profondità il genitore può essere una risorsa importante: i figli ci fanno la “radiografia emotiva” nonostante tutte le nostre parole. Sarà dunque importante arrivare carichi di emozioni positive e certi che a scuola sia una bella esperienza.
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