Imparare a scegliere

Dedicato ai genitori

Scegliere è prima di tutto IMPARARE A SCEGLIERE perché affrontare una decisione diventa l’occasione per imparare a conoscere in profondità  i nostri desideri, le ambizioni, le aspettative, le paure, i timori e i dubbi che ci accompagnano.

SCEGLIERE è dunque imparare ad ascoltare i propri bisogni profondi e dar voce ad essi.

…E quando sono i figli a trovarsi di fronte a delle scelte importanti, ecco che si fatica a capire in che modo stargli accanto, svolgendo un ruolo di sostegno autentico, nel rispetto della loro autonomia, senza diventare invadenti oppure facendosi eccessivamente travolgere dalle richieste di sicurezza dei figli e quindi sostituendosi a loro.                   

E come essere certi, noi genitori, che la scelta del figlio sia effettivamente la migliore?

In queste situazioni, spesso i genitori si trovano a dover fare i conti con le proprie aspettative.

I figli, seppur grandi e autonomi, in parte restano nell’immaginario dei genitori, aspetti del loro essere che vivono vite diverse ma con caratteristiche simili.

Sembra che in gioco non ci sia solo la futura scuola del figlio o della figlia, bensì anche quella desiderata dal padre o mai potuta frequentare dalla madre.

Certamente il presupposto indispensabile affinché il figlio possa credere in sé, è che i genitori credano in lui.              

Gli adulti rappresentano uno “specchio” in cui i ragazzi vedranno l’immagine che gli adulti rimandano loro.

E’ molto importante riconoscere e valorizzare le doti e i talenti dei propri figli e con chiarezza distinguerli dai propri.

Ma non è poi così semplice…

L’influenza che i genitori esercitano sui figli è straordinaria, e tutto ciò, spesso, avviene in maniera inconscia, non consapevole.                     

Le aspettative dei genitori sono spesso condizionate dalle paure: si “rivedono” sui figli le proprie difficoltà e si “proiettano” su di loro i propri desideri di rivalsa.

Questo gioco tra ciò che si legge nello sguardo dei figli e ciò che ci si aspetta da loro, non è chiaro né semplice da vedere dentro a ciascuno di noi.

Le aspettative sui figli in modo automatico costruiscono un’immagine e una previsione in merito alle loro scelte, difficile non esserne condizionati e non condizionare la figlia o il figlio.            

Che libertà siamo in grado di garantire alla loro capacità decisionale?       

Fino a che punto siamo in grado di accettare scelte molto diverse da ciò che ci immaginiamo per loro?                 

Siamo sicuri che nostro figlio o nostra figlia non stiano scegliendo proprio quella scuola che ci piace tanto, solo per farci contenti?

Purtroppo non esiste la ricetta “COME FAR FARE AI FIGLI SCELTE ESATTE”, possiamo porci delle domande per cercare di guardare i propri figli in modo autentico, con sguardi aperti e pronti a cogliere colori e dettagli inaspettati.             

Darsi la possibilità di conoscere dentro di sé le aspettative, grandi o piccole che siano, che si sono formate lungo il cammino di crescita dei propri figli, consente di esserne più consapevoli e meno condizionati.

Ora possiamo dare una risposta alla domanda che ci siamo posti all’inizio:

come essere certi, noi genitori, che la scelta del figlio e della figlia sia effettivamente la migliore?

Sarà la migliore quella scelta a cui i nostri figli saranno approdati dopo un cammino svolto guardo fuori e dentro a sè, accompagnandosi a cercare i propri bisogni e le proprie aspirazioni, voltandosi a cercare lo sguardo dei genitori e trovando sempre un rifugio sicuro,         

uno scambio rispettoso e una fiducia sincera…

e noi, nel guardarli, li vedremo cresciuti.

Potete provare a porvi queste domande per stimolare un’auto riflessione:

·       Cosa penso in merito al carattere di mio/a figlio/a?

·       Quale parola lo/la definisce meglio?

·       Che cosa mi aspetto da lui/lei?

·       Cosa immagino deciderà per il suo futuro?

·       Qual è la mia “profezia” su mio figlio?

Riflettete e cercate di dare delle risposte sincere dentro di voi…questo esercizio vi aiuterà a diventare consapevoli di ciò che mettete in gioco nel rapporto con i vostri figli soprattutto quando li accompagnate verso una scelta.

Buon lavoro e buon cammino.